Il segmento è anche utile come strumento per destagionalizzare i flussi turistici
Continua il boom del turismo legato a Cral, parrocchie e scuole. Mentre, infatti, il turismo italiano nel 2011 fatto registrare un decremento del 2,6%, il turismo sociale e associato cresce del 9,6% nel numero di vacanze e del 22,8% nel fatturato. Soprattutto al Sud.
E’ quanto emerge da una indagine condotta dall’Isnart in collaborazione con l’Osservatorio Italiano del Turismo Sociale e Associato, presentata oggi nel corso del convegno “I Buoni Vacanza per un rilancio del Turismo” a Viterbo, presso la sala Regia del Palazzo Comunale.
Il volume d’affari complessivo è stato lo scorso anno di 1,4 miliardi di euro per un numero di 2,3 milioni di vacanze. La spesa media è stata di 584 euro con una maggiore incidenza per quella effettuata all’estero (circa 930 euro) rispetto a quella effettuata in Italia (circa 420 euro).
All’interno di questo circuito un ruolo decisivo viene svolto dai giovani tra i 15 e i 24 anni, che per effettuare una vacanza si affidano soprattutto alla scuola, a cui si accompagna una quota rilevante di adulti tra i 35 e i 44 anni, che utilizza i Cral aziendali.
Il Rapporto rileva inoltre che nel 2011 sono state oltre 3 mila le imprese italiane che sono ricorse al circuito del turismo sociale e associato per promo-commercializzarsi. Nello specifico, tra i canali utilizzati dalle imprese, i Cral si posizionano in prima fila (5,4% sul totale degli operatori) in crescita del 3,6 %. A livello territoriale, il ricorso al circuito dei viaggi organizzati da parte delle imprese è maggiore nel Centro-Sud e nelle Isole dove le percentuali sono rispettivamente del 5,2% e del 5,8%. In questa parte d’Italia, prevale il ricorso ai Cral e in seconda battuta alle associazioni sportive.
Il turismo sociale e associato si conferma, inoltre, uno strumento estremamente incisivo per destagionalizzare i flussi turistici: la stagione infatti viene anticipata con il 13% delle vacanze in aprile (solo il 9,5% in media) e l’11,3% a maggio (solo il 6,5% in media). Di contro, a luglio, il peso delle vacanze si limita al 7,4% (10,9% in media), mentre agosto movimenta una quota del 11,9% rispetto ad una media generale del 17,6%.
Tra i canali di organizzazione delle vacanze, in testa troviamo le scuole (25,4%) e le organizzazioni religiose (20%) che, insieme alle parrocchie (15,7%) rappresentano sempre di più un punto di riferimento per i turisti. In particolare, le vacanze pianificate dalle organizzazioni religiose crescono del +26,4%, mentre quelle attivate dalle parrocchie del +47,4%.
Tra le principali destinazioni, emergono le città e le località di interesse culturale (47,3%) seguite dalle destinazioni balneari (29,3%) e dalla montagna (15,7%). La vacanza organizzata tramite il circuito del TSA, si svolge principalmente sul territorio nazionale con oltre l’1,5 milioni di vacanze pari al 66% dell’intero movimento. Verso l’Italia, i principali canali di organizzazioni sono rappresentati dalle associazioni culturali (21% dei viaggi) e da quelle religiose (20,4%, seguiti dalle parrocchie (18%) e dalle scuole (15,6%). Per i viaggi all’estero i principali canali sono invece rappresentati dalle scuole (44,7%), seguite dall’organizzazione religiosa (19,2%).
Per quanto concerne invece le destinazioni, la Spagna (13,7%) e il Regno Unito (12,8%) rappresentano quelle più appetibili.
Quanto alla capacità di spesa del turista che si avvale di questo circuito, nel 29,8% ha un reddito mensile compreso fra i 775 e i 1.550 euro, nel 29,8% compreso fra 1.550 e i 2.840 euro e il 23,3% oltre quest’ultima somma, dimostrando una volta di più che non si tratta affatto di un turismo “povero” come spesso, erroneamente, si è portati a credere.