Balduzzi: «Medici di famiglia h24, un’alleanza coi cittadini» Monti: «un alto livello di tutela della salute è asset produttivo»
Il consiglio dei Ministri ha dato via libera al decreto legge sulla sanità. Stando a quanto trapelato nei giorni scorsi si tratta, però, di un decreto legge svuotato di molti suoi contenuti di partenza dopo una settimana di critiche dei sindacati, ancora sul piede di guerra dopo l’annuncio da parte di medici di base e dei pediatri di uno sciopero ad oltranza e dopo l’intervento dei governatori nella Conferenza delle Regioni.
Così, il testo all’esame conta di 16 articoli anziché 27. Nell’illustrare il decreto, il presidente del Consiglio Monti ha spiegato che si tratta di misure urgenti per innalzare il livello di salute del Paese. «Un più alto livello di tutela della salute, facendo attenzione ai costi, è un asset produttivo per il Paese».
SALE DA GIOCO VICINO ALLE SCUOLE – Come già annunciato, scomparirebbe la tassa su bibite gassate e superalcolici. Restano, però, le norme che limitano gli spot dei giochi (nell’articolo 7 del decreto), le multe per chi vende sigarette ai minori e il pacchetto di norme sui medici di famiglia e sul governo clinico. Nelle misure di prevenzione alla ludopatia, sono state cancellate anche le limitazioni per le slot machine, inizialmente previste a 500 metri da scuole e ospedali. È invece di 200 metri la distanza minima dei punti vendita con giochi «che prevedono la vincita di denaro». Sempre secondo la bozza del decreto sono previste «chiusure temporanee» delle sale da gioco «in presenza di fenomeni estesi di ludopatia, anche su segnalazioni dei sindacati».
AMBULATORI H24 – Per il ministro Balduzzi il decreto porta avanti «una nuova alleanza tra utente e medico di famiglia». Viene confermata l’assistenza primaria garantita 24 ore su 24 attraverso le associazioni dei medici di base. «Viene demandata alle Regioni la disciplina delle unità complesse di cure primarie privilegiando la costituzione di reti di poliambulatori territoriali dotati di strumentazione di base, aperti al pubblico per tutto l’arco della giornata, nonchè nei giorni prefestivi e festivi con idonea turnazione». Questi ambulatori «operano in coordinamento e in collegamento telematico con le strutture ospedaliere, con la presenza di personale esercente altre professioni sanitarie già dipendente presso le medesime strutture, in posizione di comando ove il soggetto pubblico incaricato dell’assistenza territoriale sia diverso dalla struttura ospedaliera». Tra i punti qualificanti del progetto di riordino delle cure primarie è confermata «l’integrazione mono-professionale e multi-professionale per favorire il coordinamento operativo tra i medici di medicina generale in tutte le loro funzioni, i pediatri di libera scelta, gli specialisti ambulatoriali, anche attraverso la costituzione di aggregazioni monoprofessionali (aggregazioni funzionali territoriali) e multiprofessionali (unità complesse di cure primarie), secondo modelli individuati dalle singole Regioni anche al fine di decongestionare gli ospedali (in un contesto di stretto coordinamento)».
TABACCO AI MINORI – Rimangono le sanzioni per chi vende tabacchi ai minorenni. Per l’attività sportiva, non agonistica e amatoriale, rimane l’obbligo di certificazione medica «idonea» (manca la specifica se deve essere redatta da un medico di famiglia o da uno specialista) e viene introdotto l’obbligo per le società sportive, professionistiche e dilettantistiche, di dotarsi di defibrillatori automatici. Modifiche sono state apportate anche alla norma sulla revisione del Prontuario farmaceutico nazionale ed è stata abrogata invece quella sulla distanza di prossimità per l’apertura delle nuove farmacie. Resta l’aggiornamento dei Lea (i livelli essenziali di assistenza) per malattie croniche, rare e ludopatie.
NOMINE DIRIGENTI – Le nomine dei direttori generali rimangono di competenza delle Regioni. «Ma non c’è un impatto diretto dei poteri delle Regioni – ha sottolineato Balduzzi -. Ci sarà una commissione di tre direttori di struttura complessa nella medesima specialità dell’incarico da conferire, individuati tramite sorteggio da un elenco nazionale costituito dagli elenchi regionali. Al direttore generale sarà presentata una terna di candidati idonei formata sulla base dei migliori punteggi attribuiti. Se il dg non dovesse nominare il candidato con migliore punteggio, dovrà motivare analiticamente la scelta».
Corriere.it