Verso la nuova legge elettorale e la riforma della Costituzione, ecco cosa cambia

costituzione Taglio dei parlamentari, sbarramento al 4-5% e diritto di tribuna, ma gli elettori non potranno indicare il Premier

Come dovrebbe cambiare la struttura costituzionale del nostro Paese? Tra i nuovi 8 punti proposti dai partiti che sostengono il governo Monti c’è la nuova legge elettorale, che subirà dei cambiamenti importanti basandosi sul modello tedesco e quello spagnolo. 

COSTITUZIONE
– Votare Si potrà votare anche per il senato all’età di 18 anni, come per il parlamento.

– Candidati Si potrà essere eletti in Parlamento già a 21 anni, anziché a 25 e al Senato a 35 invece che a 40.

– Taglio degli Onorevoli il numero dei Parlamentari sarà ridotto da 630 a 500, quello dei Senatori passerà da 315 a 250. Gli italiani all’estero eleggeranno 12 parlamentari.

– Bicameralismo perfetto La norma non è tra quelle confermate, ma si dovrebbe procedere nell’eliminazione dell’attuale bicameralismo perfetto. Le due camere avranno compiti diversi, solo il parlamento potrà togliere la fiducia al Governo. Una legge dovrà essere approvata da una sola camera e qualora l’altra volesse appellarsi al voto, dovrà richiederlo entro 15 giorni nella misura del 30% (almeno) dei suoi componenti.

– Poteri del Premier Il Presidente del Consiglio potrà nominare i suoi Ministri senza il veto del Capo dello Stato, potrà chiedere al PdR di sciogliere le Camere. A questo proposito, viene introdotto il principio di sfiducia costruttiva: non potrà essere votata la sfiducia al Governo, senza dare la fiducia ad un nuovo esecutivo. Con questo cambiamento, forse diremo addio ai Governi tecnici.

 

LA NUOVA LEGGE ELETTORALE
– Schieramenti e partitocrazia I partiti non saranno obbligati a schierarsi in coalizioni, dovranno scegliere il loro candidato Premier che sarà indicato sulla scheda elettorale. Tutti i partiti, quindi, potranno presentare un loro potenziale Capo del Governo, anche se gli schieramenti ci saranno ugualmente, ad elezioni concluse. Diventerà Premier, il leader del partito che riceverà più voti, quindi le minoranze partitiche, avranno modo di schierarsi con la maggioranza o con l’opposizione soltanto dopo le elezioni, anche se non si negherà la possibilità di aggregarsi ad uno schieramento, sostenendone il candidato.

– Sbarramento Sarà introdotto uno sbarramento che si aggira tra il 4 ed il 5%, ma per i partiti che non lo raggiungeranno sarà previsto un, non ancora ben precisato, “diritto di tribuna”.

– Premio di Maggioranza Quella che il Governo si appresta a varare, sarà una legge che reintroduce il sistema proporzionale, ma che ammicca al maggioritario attraverso un premio di 36 seggi al partito che vince le elezioni. Si parla anche di un premio ridotto per il secondo partito, ma non è ancora certo.

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