Superbollo auto sopra i 170KW, stretta anche su Jet e barche

Tratto da Corriere della Sera del 5 dicembre 2011

Di Corinna De Cesare

Nel mirino le vetture a benzina, diesel e ibride

MILANO – Extra bollo per le superauto, nuove tasse per barche, yacht, elicotteri e jet privati. Il lusso sarà pure un diritto (per chi se lo può permettere) ma va tassato. Così ha stabilito la manovra da 30 miliardi lordi presentata ieri in consiglio dei ministri. Se n’era già parlato nei giorni scorsi, ma ieri le ipotesi si sono fatte misure vere e proprie.

 

I MODELLI

Dal primo gennaio 2012, parte per le auto con motore benzina, diesel e – salvo ripensamenti – anche ibrido, un super bollo di venti euro per ogni chilowatt di potenza oltre i 170 (228 cavalli). «Addizionale che varrà – si legge nella bozza della manovra – limitatamente alle auto immatricolate a decorrere dal 1 gennaio 2008». In caso di omesso o insufficiente versamento del bollo, si applicherà una sanzione pari al 30% dell’ importo non versato. Una misura non nuova in realtà. A luglio infatti, erano stati colpiti gli automobilisti con macchine oltre i 225 chilowatt (pari a 310 cavalli) con una maggiorazione del bollo di dieci euro ogni chilowatt superiore i 225. Si trattava in questo caso di supercar stile Ferrari, Porsche e Lamborghini nonché berline di rappresentanza. Ora l’ elenco si allarga. Mano «leggera» per il Gruppo Fiat, che vede nel lunghissimo elenco delle auto a cui applicare la nuova tassa soltanto la nuova Lancia Thema nella versione a gasolio con il Multijet 3.0 V6 che, erogando 176 kW, pagherà 120 euro di tassa. Entrano nella lista anche tre modelli della gamma Jeep, con la massima tassazione per la Jeep Grand Cherokee che dovrà pagare 1.780 euro in più. Per le Ferrari il «balzello» oscillerà tra 3.360 e 6.300 euro ma il record della sovrattassa spetta alla Lamborghini Aventador, che con i suoi 515 chilowatt di potenza pagherà 6.900 euro.

LE IMBARCAZIONI

Pesanti nel decreto gli interventi sulle barche: dal primo maggio 2012 navi e imbarcazioni nazionali o estere che stazioneranno, navigheranno o saranno ancorate in acque pubbliche, saranno soggette al pagamento di una tassa giornaliera. Si va da un minimo di sette euro al giorno per le imbarcazioni da 10 a 12 metri, a un massimo di 150 euro per le navi da 24 metri in su. Non che non se lo possano permettere ma al Regina d’ Italia di Dolce e Gabbana (51 metri di lunghezza), tanto per fare degli esempi, costerà un bel po’ , così come al Force blue di Flavio Briatore (di 60 metri). Saranno escluse dalla misura solo le navi di proprietà o in uso allo Stato e ad altri enti pubblici, a quelle obbligatorie di salvataggio e ai battelli di servizio. Non sarà contento il presidente di Ucina-Confindustria Nautica Anton Francesco Albertoni che nei giorni scorsi aveva definito l’ ipotesi «un colpo di grazia» per un settore che nel 2010 ha dimezzato il proprio contributo al Pil, passato da 6,5 a 3,2 miliardi. In più, ha detto Albertoni «l’ 80% delle barche nuove vendute vale meno di 20 mila euro. La verità è che si stanno solo cancellando le opportunità di lavoro e a rimetterci saranno gli operai e non i ricchi».

AEREI PRIVATI

Istituita anche un’ imposta sugli aerei privati (elicotteri, alianti, motoalianti, autogiri e aerostati) che varia a seconda del peso del mezzo. Da 1,50 euro per i velivoli fino a mille chili, a 7,55 euro al chilo per i mezzi oltre dieci mila chili. Per gli elicotteri la tassa sarà il doppio rispetto ai velivoli di corrispondente peso. La misura, in questo caso, sarà varata entro sessanta giorni dall’ entrata in vigore della manovra, con un provvedimento del direttore dell’ Agenzia delle entrate Attilio Befera.


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