A un secolo dalla scomparsa, torna un romanzo del grande svedese
Ci sono anniversari che ci tormentano come zanzare e ci sono anniversari che passano inosservati. Quello del più grande scrittore svedese, per esempio, che non è Stieg Larsson ma August Strindberg, morto cent’ anni fa e talmente moderno da anticipare alla fine dell’ Ottocento le distopie di Orwell in un romanzo breve intitolato L’ Isola della Beatitudine .
E siccome questa rubrica si chiama «Il piccolo fratello», le sarebbe difficile ignorare un racconto-apologo ambientato in una nuova società costruita su un’ isola tropicale da un gruppo di ex galeotti in fuga su un veliero. Sulla comunità aleggiano armonia e pace; unici problemi sono la memoria resistente del passato e le aspettative del futuro, ma quando qualcuno scopre una bacca che cancella i ricordi sembra che la felicità sia finalmente compiuta e realizzato il mondo ideale.
È però un inganno, perché si formeranno conflitti insanabili tra classi superiori e classi subalterne, e il sopruso finirà per trionfare. Il solo dissenso possibile viene affidato a un fiorire di congregazioni e sette (la Scuola del Fustagno, la Società dei Piccoli Volatili, il partito dei Boscimani Stolti) che denotano un’ irreversibile diffusione della stupidità di massa.
Ognuno ci trovi pure le analogie che vuole con la contemporaneità, non sarà difficile. Se la classe inferiore sapesse è il titolo sotto cui questo romanzetto viene raccolto dalle Edizioni dell’ Asino insieme ad altri scritti di Strindberg che sono una sorta di istruzioni per l’ uso dell’ intelligenza a vantaggio dei meno socialmente fortunati (a cui lo scrittore svedese, per altro, apparteneva per nascita).
La sezione più divertente è il Piccolo catechismo per la classe inferiore , dalla cui lettura si può trarre ancora oggi qualche beneficio a dimostrazione che non proprio tutto è cambiato in oltre un secolo nel rapporto tra governanti e governati. È un catechismo che si snoda attraverso domande a cui l’ autore dà risposte magari radicali, che hanno però il pregio di essere inequivocabili quanto spesso paradossali.
Domanda: Che cos’ è la classe inferiore?
Risposta: «I produttori, i governati». Postilla: «Quelli che con le proprie mani creano cibo, vestiti, abitazioni e combustibili sono i lavoratori, i governati».
Domanda: Che cos’ è la classe superiore?
Risposta: «Le sanguisughe, i governanti» (bel titolo di un’ inchiesta sarebbe Le sanguisughe dopo La casta !). Postilla: «Governare non è un mestiere. È soltanto un’ occupazione, quasi nemmeno quella. Pensate alle perenni partite di caccia, ai balli, ai viaggi e ad altri passatempi segreti dei reali».
Strindberg era un ateo mangiapreti (la religione è per lui un’ invenzione dei potenti che agisce sui più deboli come paura e consolazione), ma soprattutto odiava la politica, considerandola una «pratica illecita»: «Tutto il lavoro del Parlamento mira a scovare chi dovrà essere tassato».
Paolo di Stefano, Corriere della Sera del 6 marzo 2012