Seminario UDC del 29.11.11
Sintesi dell’intervento di Giampaolo Rossi
Anche per questo tema, come per l’economia, si deve adottare un approccio strutturale. Farò quindi, per i primi due temi, una breve riflessione anzitutto sulle cause delle disfunzioni, per derivare, da queste, le misure da adottare. Per il terzo punto (meno enti più sussidiarietà) rinvio all’intervento che ho fatto recentemente all’Eptaforum (v. allegato).
1. Perché da oltre 20 anni il tema della semplificazione è dominante e non è stato risolto?
Le ragioni principali sono due:
a) un eccesso di regolazione, dalla quale derivano una pluralità di interventi in tutti i procedimenti. La regolazione non è, in se, inutile e arbitraria; è posta a tutela di diritti e interessi rilevanti. Ma se sempre si tiene conto di tutti gli interessi non si perviene alla decisione;
b) la complessità procedimentale è ulteriormente aggravata dalla complessità organizzativa. La legge di delega di riforma (Bassanini) conteneva un principio molto importante, in base al quale per ogni tipo di atto si doveva individuare una competenza, e quindi una responsabilità unica.
Questo principio è stato del tutto disatteso nei decreti delegati e poi nel titolo V della Costituzione. Ne è derivata una irresponsabilità diffusa e una sovrapposizione di competenze che allunga i procedimenti.
Si sono unificati i Ministri, e non gli apparati. Vi sono inoltre competenze divise anche fra più Ministri (ad esempio, il paesaggio è considerato un bene culturale ed è separato dall’ambiente, diversamente da come avviene ad esempio in Francia).
Se queste sono le cause, le risposte si possono avere solo rimuovendole e non cercando di bypassarle con strumenti impropri di semplificazione come la SCIA e le zone (ora tutte) a burocrazia zero, o sperando di risolvere il problema modificando l’art. 41 della Costituzione.
Quindi le risposte da dare sono
– diminuire la regolazione, anche sacrificando qualche interesse
– semplificare l’organizzazione, a partire dalle Province, e rivedendo in modo chiaro le competenze dei comuni e delle regioni, senza di che diventa avventuroso il federalismo fiscale.
2. Perché il pubblico impiego e anzitutto l’alta burocrazia sono così depressi?
Non ci mancano le capacità, come si vede dal fatto che le nostre istituzioni finanziarie producono managers di alto livello.
Anche qui in modo semplificato, le principali ragioni sono le seguenti:
– La diminuzione progressiva delle risorse
– Lo spostamento dei poteri e delle alte retribuzioni verso le Autorità amministrative indipendenti e le Agenzie
– Il sostanziale spoil system derivante dalla temporaneità degli incarichi dirigenziali che ha posto la dirigenza in posizione eccessivamente subordinata.
Quindi la risposta da dare è quella di un progetto per formare una consistente alta dirigenza, e quella di far ripartire i concorsi: è una risposta da dare ai giovani, può essere anche consistente, ed è basata sul criterio di merito.