tratto da Corriere della Sera del 5 dicembre 2011
di Stefano Poggi Longostrevi
Clausola di salvaguardia, possibile aumento Iva al 12 e 22% da metà 2012
Niente aumento Irpef sui redditi medio-alti, ma sono molti gli interventi della manovra sul fronte delle tasse. Rimangono invariate quindi le aliquote Irpef del 41% per lo scaglione di reddito tra 55.000 e 75.000 euro e del 43% per i redditi superiori ai 75.000 euro. Si tratta di circa 1.500.000 di contribuenti Irpef (pari a meno del 4% del totale dei 41 milioni) che dichiarano un reddito medio-alto e che avrebbero altrimenti subìto un ulteriore incremento delle già elevate imposte pagate. Rimane in vigore il contributo di solidarietà del 3% sui redditi superiori a 300.000 euro introdotto con la Manovra dello scorso agosto.
Aumento dell’ addizionale regionale
La manovra dispone invece l’ aumento dell’ aliquota base dell’ addizionale regionale che passa dallo 0,90% al 1,23%. L’ addizionale regionale Irpef è composta da una quota fissa di base disposta su base nazionale, che era pari allo 0,90% e che oggi viene aumentata al 1,23%, e da una quota disposta dalle singole regioni fino ad un massimo dello 0,50% che poteva portare finora l’ aliquota complessiva al 1,40% (aumentata allo 1,70% se la regione presenta un disavanzo di gestione del servizio sanitario).
Aumento differito dell’ Iva
Sul fronte degli inasprimenti fiscali, la manovra Monti prevede l’ aumento di due punti percentuali dell’ Iva, ma soltanto in futuro. In base alle bozze del provvedimento, l’ aumento dell’ Iva si dovrebbe applicare a partire dal secondo semestre 2012 e riguarderà sia l’ aliquota ordinaria dal 21% al 23%, sia quella ridotta che crescerà dal 10% al 12%. L’ aumento dell’ Iva è a garanzia dei risparmi previsti nella manovra estiva per il taglio delle agevolazioni fiscali e quindi si dovrebbe applicare solo se tali risparmi non dovessero realizzarsi.
Una tantum sugli importi dello scudo fiscale Per i soggetti che si sono avvalsi dello «scudo fiscale» per il rimpatrio o la regolarizzazione dei capitali detenuti all’ estero viene introdotto un «contributo» aggiuntivo dell’ 1,5% sugli importi «scudati». Il contributo così introdotto si aggiunge a quanto già pagato a suo tempo per lo scudo fiscale realizzato tra il 2009 ed il 2010 e che prevedeva un’ aliquota del 5% entro il 15 dicembre 2009, poi aumentata al 6% e al 7% per i rimpatri o le regolarizzazioni effettuati entro febbraio o aprile 2010.
Sgravi per il costo del lavoro
L’ Irap pagata sul costo del lavoro diventa integralmente deducibile ai fini delle imposte sui redditi delle società e delle imprese. Sin dalla sua istituzione l’ Irap era indeducibile ai fini delle imposte sui redditi. Da qualche anno è stata introdotta la deducibilità dall’ Ires del 10% dell’ Irap pagata per i soggetti che avevano lavoratori dipendenti o interessi passivi. L’ intervento approvato intende ridurre la penalizzazione per le imprese che hanno un costo significativo per il personale dipendente e che pagano l’ Irap anche su vari costi indeducibili, tra cui appunto il costo del personale. Se una società ha ad esempio 400.000 euro di costo del personale dipendente indeducibile ai fini dell’ imposta regionale e quindi paga 15.600 euro di Irap su tale costo del personale (aliquota del 3,9%), l’ importo di 15.600 euro sarà deducibile dall’ imposta sui redditi con un beneficio di 4.290 euro di minore Ires (aliquota del 27,5%). Allo scopo di fornire un «Aiuto alla Crescita Economica» (definito con l’ acronimo «ACE») e di favorire la capitalizzazione delle imprese, viene introdotta a partire dal 2011 un’ agevolazione alle società ed imprese che aumentano il capitale proprio, mediante nuovi apporti di capitale o utili accantonati a riserva, rispetto al patrimonio esistente al 31 dicembre 2010. L’ agevolazione consiste nella deduzione dalle imposte sui redditi di un «rendimento nozionale» figurativo per gli importi che incrementano il capitale proprio. L’ aliquota del rendimento figurativo sarà fissata entro il 31 gennaio di ogni anno.
Aumento delle accise
Previsti alcuni aumenti per le accise sulla benzina, benzina con piombo e gasolio usato come carburante. Alcuni aumenti avranno effetto a partire dal 1° gennaio 2012 e altri dal 1° gennaio 2013.