10 miliardi. È questo il valore complessivo dell’autostrada Orte-Mestre. Il viceministro Ciaccia «Entro il 2013 pronti altri investimenti per 18 miliardi»
Investire sulle infrastrutture in Italia avrebbe il duplice scopo di colmare un divario che ci penalizza nei confronti degli altri paesi e di contribuire alla tanto invocata «crescita» creando posti di lavoro e appalti per le imprese. A ribadire come questa sia la linea dell’esecutivo è stato il viceministro alle Infrastrutture, Mario Ciaccia: «Il governo è impegnato a mantenere gli impegni sul fronte delle infrastrutture.
Nel prossimo Cipe, sono fiducioso, porteremo a casa un’autostrada come la Orte-Mestre», per un valore di 10 miliardi. Un’opera, ha sottolineato Ciaccia, che rappresenta un fattore di sviluppo per l’economia e sarebbe la prima basata sulla leva della defiscalizzazione.
Ma in agenda sono pronti altri interventi che dovrebbero vedere l’avvio tra il 2012 e il 2013, per un totale di 18 miliardi. Si va dalla Pontina (1,8 miliardi) all’asse autostradale Tirrenica Cecina-Civitavecchia (2 miliardi); dalla Termoli-S. Vittore (1,1 miliardi) al secondo lotto della Pedemontana lombarda (950 milioni). E l’elenco continua con l’autostrada Catania-Ragusa (860 milioni), Telesina (580 milioni), il collegamento tra il porto di Ancona e l’Adriatica (480 milioni) e la Pedemontana piemontese (654 milioni).
Aggiungendo a questi 18 miliardi i 27 già sbloccati finora per le infrastrutture e le altre risorse destinate all’edilizia scolastica e al “piano città”, si arriva alla cifra di 50 miliardi di investimenti in infrastrutture di cui ieri ha parlato il premier Monti. Il presidente del Consiglio ha ribadito che il governo nei vari ambiti punta ad una «azione sistemica finalizzata a incrementare la produttività» e anche per questo si punta a sbloccare 50 miliardi di euro entro fine legislatura per interventi infrastrutturali. Ciaccia, dal canto suo, esalta il ruolo dei project bond che dovrebbero dare maggior respiro all’investimento statale, lodando il «sempre maggiore coinvolgimento dei capitali privati. Sabato scorso in Gazzetta ufficiale è stato pubblicato il provvedimento sui project bond, che è andato al galoppo.
In questi mesi, si sta dando l’avvio a qualcosa come 900 chilometri di nuova rete autostradale. Sono tanti, rappresentano il 15% dell’intera rete nazionale autostradale». Questo dimostrerebbe come con la partnership pubblico-privato e una normativa adeguata si possa fare molto perché «il tempo è scaduto, dobbiamo recuperare decenni in cui si è andati troppo lentamente. Abbiamo capacità e risorse e abbiamo recuperato una solidarietà di sistema» sostiene il viceministro, sbilanciandosi anche sulla Salerno-Reggio Calabria, la madre delle opere incompiute italiane. «Manterremo i nostri impegni non solo sulla Salerno-Reggio Calabria ma anche sulle altre infrastrutture che servono per colmare il gap. C’è ancora tanto da fare e in questo senso c’è l’impegno forte di questo governo. Tra l’altro ci siamo impegnati a mantenere la “quota sacrale” di 300 milioni annui per la manutenzione ordinaria».
Futuro a parte, ora gli occhi sono puntati sul prossimo Cipe che entro fine settembre dovrebbe dare il via libera alla Orte-Mestre: «Porteremo a casa un’opera storica come la Orte-Mestre – conclude Ciaccia – un esempio di defiscalizzazione su cui si può andare avanti e su cui ritengo si possa fare di più».
Rosaria Talarico, La Stampa