Nuova politica energetica: un decalogo per il Paese

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Italiadecide propone al governo una road map per lo sviluppo energetico

Più che il riequilibrio del mix energetico, certamente necessario, la priorità resta il riordino del sistema di governo dell`energia. Cancellando frantumazioni di competenze, sovrapposizioni normative e burocratiche.

Per concentrare le risorse su pochi e irrinunciabili obiettivi. In modo da limitare le emissioni, i costi e la dipendenza dall`estero. Il Rapporto 2011-2012 elaborato da italiadecide, l`associazione a-partisan, presieduta da Luciano Violante e di cui è presidente onorario Carlo Azeglio Ciampi, non è solo uno studio approfondito che si avvale del lavoro dei massimi esperti del settore, ma una sorta di road map per il futuro. Che traccia, a beneficio di chi ha responsabilità politiche, le linee guida, illustra scenari, offre e declina soluzioni.

Lo fa analizzando nei dettagli un mondo complesso, quello dell`energia appunto, stretto tra la crisi globale, i vincoli ambientali e le scelte tecnologiche.

Proprio il venire meno della prospettiva nucleare. dopo l`incidente di Fukushima, impone scelte urgenti. Del resto, l`incremento del prezzo del spinto gli inglesi di British Gas a rinunciare al rigassificatore di Brindisi dopo anni di attesa, non fanno che confermare la necessità di un cambio di passo.

«Per riformulare una strategia energetica nazionale». Condivisa e coerente. E – soprattutto – efficace. In grado cioè di responsabilizzare i massimi organi di indirizzo, sia a livello centrale che periferico.

. Una sfida non facile, viste le lentezze italiane. Una sfida che deve partire però dalla consapevolezza che il tempo è una variabile chiave. Una variabile che il rapporto su «Il governo dell`energia per lo sviluppo del Paese» mette bene in evidenza.

Oltre 500 pagine su un tema cruciale. Decisivo. Ma come dare la svolta? Innanzitutto cambiando i meccanismi decisionali.

In pratica, spiega lo studio, il governo deve coniugare insieme politica energetica, ambientale e industriale. Con un salto di qualità. Superando il dannoso «frazionamento» di competenze. Proprio i poteri di veto, a livello locale, hanno contribuito a bloccare la crescita e ad aumentare i costi per famiglie e aziende. Così come non contrasti tra autorità e ministe- sizioni. Gli incentivi alla ricerri, imprese e organismi specia- ca, spesso mal distribuiti, vanlizzati.

E` necessaria quindi no indirizzati aí settori induuna visione strategica diversa. striali in grado di essere realUnitaria e praginatica. Insieme mente competitivi. Così come ad mix diverso sul fronte del- è urgente completare le reti inl`approvvigionamento.

frastrutturali necessarie allo Lo studio scende proprio sfruttamento razionale delle sul campo. Con dieci proposte energie rinnovabili. Conferma- operative. Una sorta di decalogo offerto all`analisi del presidente Mario Monti e del ministro dello Sviluppo Corrado Passera. Il primo punto è. come accennato, l`unificazione, una volta per tutte, delle politiche energetiche, con l`attribuzione ad un unico ministero di poteri e responsabilità pieni. Una regia unica, insomma.

Dovrebbe invece spettare al Parlamento porre le scelte strategiche chiave al centro del Programma nazionale di Riforme, in discussione, come noto, proprio ad aprile.

La regolazione e la semplificazione del quadro autorizzativo e regolatorio va invece concentrata in capo all`Autorità per l`Energia. Anche le Regioni devono sintonizzarsi con la politica nazionale. Condividendo obiettivi e controlli. Ed evitan- to poi l`invito-obiettivo a migliorare l`efficienza nel settore dei consumi domestici e dei trasporti.

Visto che l`Italia importa oltre 1`80% del suo fabbisogno.

Nel decalogo si chiede poi la costruzione di nuovi rigassificatori (oggi ne abbiamo solo due) e di linee transeuropee per diversificare i rischi geopolitici.

Non va poi esclusa, ma siamo sul fronte fiscale, la promozione della carbon tax a livello europeo. E sempre su scala continentale va infine definito, conclude il rapporto, un piano di lungo periodo per sostenere la ricerca e l`innovazione tecnologica, anche e soprattutto in riferimento alla sicurezza nell`utilizzo dell`energia nucleare.

 

Umberto Mancini, Il Messaggero, 9 marzo 2012

 

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