ITALIA cooperazione economica

 

Proprietà intellettuale, mercato dei beni immateriali, tutela della proprietà intellettuale

Il Delegato italiano agli Accordi per la Proprietà Intellettuale e la DGMO curano le relazioni dell’Italia nel settore con tutte le organizzazioni internazionali, ed in particolare con l’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (O.M.P.I., con sede a Ginevra ed appartenente alle Nazioni Unite), con l’Organizzazione Europea dei Brevetti (O.E.B, con sede a Monaco di Baviera), con l’Ufficio per l’Armonizzazione del Mercato Interno (U.A.M.I., con sede ad Alicante) al fine di predisporre accordi e direttive nel campo della proprietà intellettuale relativamente a: brevetti (europei , comunitari, pct), marchi (e disegni e modelli di pubblica utilità); diritti d’autore (e diritti connessi); indicazioni geografiche (secondo l’Accordo TRIPS dell’Organizzazione Mondiale del Commercio); lotta alla contraffazione ed alla pirateria internazionale. Tale attivita’ investe anche la partecipazione al coordinamento in ambito comunitario per tutte le questioni inerenti alla proprieta’ intellettuale, ed e’ condotta in raccordo con il Ministero dello Sviluppo Economico (brevetti e marchi), il Ministero dei Beni Culturali (Diritto d’Autore e diritti connessi) ed il Ministero per le Politiche Comunitarie (Brevetto comunitario).

Ambiente e sviluppo sostenibile

Il decennio caratterizzato dai due grandi Vertici dell’ONU tenutisi a Rio (Earth Summit, 1992) e a Johannesburg (Sviluppo Sostenibile, 2002), ha definito la nuova filosofia che dovrebbe ispirare la crescita economica internazionale. In base ad essa il processo di sviluppo non può prescindere dalle esigenze di equilibrio sociale e di salvaguardia dell’ambiente che debbono essere considerate come parte integrante di tale processo.

Questa crescente presa di coscienza, favorita da ultimo da approfonditi studi come il rapporto Stern sulle negative conseguenze anche economiche dello sviluppo non sostenibile, ha condotto alla negoziazione, specie in ambito ONU, di numerosi strumenti multilaterali che disciplinano le varie tematiche.

Tre sono le principali convenzioni internazionali in tema ambientale che vedono gli Stati membri riunirsi con cadenza regolare per esaminare i progressi compiuti ed elaborare le linee politiche per il futuro: Cambiamenti Climatici, Biodiversità e Lotta alla Desertificazione Il Protocollo di Kyoto costituisce lo strumento attuativo della Convenzione sui Cambiamenti Climatici, ed è entrato in vigore nel febbraio 2005. La prima riunione delle parti del Protocollo (I MOP) si è svolta a Montreal a fine 2005, seguita nel mese di novembre 2006 dalla II MOP nella quale e’ stata adottata la decisione di iniziare nel 2008 la “Review” del Protocollo stesso.

L’U.E si pone sempre più come leader nel campo della lotta ai cambiamenti climatici. La Commissione ha recentemente proposto di stabilire dei limiti unilaterali di produzione di gas a effetto serra, a prescindere dal raggiungimento di un accordo sul futuro del Protocollo di Kyoto. Inoltre, essa sostiene da tempo la creazione di un’agenzia specializzata dell’ONU sull’ambiente (attualmente esiste solo un programma delle Nazioni Unite sull’ambiente, l’UNEP)

Occorre altresi’ menzionare il Protocollo di Montreal sulle sostanze che riducono lo strato di ozono che, firmato nel 1987, continua con successo a promuovere l’eliminazione delle sostanze chimiche nocive per l’ozonosfera.

Per quanto riguarda lo sviluppo sostenibile nel suo complesso, la sede negoziale dove la Comunità internazionale elabora le nuove politiche di sviluppo è l’ONU (Assemblea Generale, ECOSOC/Commissione per lo Sviluppo Sostenibile).

Va anche menzionata, a livello regionale, la Convenzione delle Alpi entrata in vigore nel 1995, che promuove lo sviluppo sostenibile dell’arco alpino. L’ultima Conferenza delle Parti della Convenzione ha nominato un Segretario Generale italiano, il dott. Marco Onida.

La Farnesina partecipa con il Ministero dell’Ambiente alla definizione della posizione negoziale italiana in tali Conferenze, assicura il coordinamento nelle riunioni preparatorie sia a livello multilaterale sia in occasione di contatti bilaterali con altri Paesi, per la parte ambientale, e cura i rapporti con gli organismi internazionali coinvolti, sostenendo anche le candidature apicali italiane. Essa infine assicura con il concorso delle altre Amministrazioni interessate, il recepimento nell’ordinamento italiano delle norme concordate a livello internazionale con gli altri Stati.

Energia

La Farnesina:

• assicura, assieme al Ministero dello Sviluppo Economico, la partecipazione del Paese all’attività dell’ AIE (Agenzia Internazionale dell’Energia, affiliata all’OCSE);

• favorisce la partecipazione italiana alle iniziative internazionali in campo energetico;

• promuove e sostiene la compatibilità tra politiche ambientali ed energetiche a livello internazionale.

Spazio e nuove tecnologie

In sintonia con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e le Amministrazioni competenti (in particolare il Ministero dell’Università e della Ricerca), la Farnesina promuove l’ancoraggio delle nostre capacità scientifiche e tecnologiche alle progettualità multilaterali di più segnata valenza strategica (la Stazione Spaziale Internazionale, il programma europeo di navigazione terrestre “Galileo”; lo sviluppo di una maggiore competitività dei vettori europei per la messa in orbita dei satelliti, ecc.).

Tale ancoraggio concerne sia gli interessi dell’industria nazionale (con attenzione volta a privilegiare sia la partecipazione delle imprese medie e piccole che l’accrescimento dei ritorni scientifico-tecnologici) che il potenziamento del polo spaziale europeo (la cui istituzionalizzazione, tramite l’accordo ad hoc tra l’Agenzia Spaziale Europea e la Commissione UE, schiuderà nuove possibilità all’irradiazione internazionale dell’industria spaziale europea).

In tale contesto, la Farnesina partecipa ai lavori degli organismi internazionali che si occupano di spazio, come quelli dell’ONU e delle altre organizzazioni internazionali che si occupano di attività satellitare (in particolare IMSO, EUTELSAT, ITSO, EUMETSAT), telecomunicazioni e Società dell’Informazione.

Oltre alle attività di istituto (analisi del dibattito internazionale sui temi dell’e-commerce, e-government, digital divide ed information society, nonché i rapporti con organismi internazionali, amministrazioni nazionali, imprese e ONG), la Farnesina coordina, in qualità di punto di contatto, in sede interministeriale, la partecipazione dell’Italia ai seguiti del Vertice di Tunisi sulla Società dell’Informazione (novembre 2005), con l’obiettivo di trasformare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione in un nuovo strumento dello sviluppo economico e sociale per il raggiungimento degli “Obiettivi del Millennio” delle Nazioni Unite, in particolare curando la partecipazione all’ “Internet Governance Forum”, che ha luogo con cadenza annuale.

Regime internazionale di controllo delle esportazioni di materiale a duplice uso

Sul piano dei cosiddetti regimi internazionali, la Farnesina partecipa con un apposito Coordinamento Non Proliferazione ai diversi Fori Multilaterali (cioè l’insieme di comuni norme ed organi che internazionalmente regolano specifiche materie) ove sono definite le politiche di controllo sui trasferimenti di beni e tecnologie «a duplice uso» civile o militare, allo scopo di prevenirne la diversione verso impieghi nel campo delle armi di distruzione di massa o anche verso armi convenzionali suscettibili di determinare, in aree geografiche di crisi o tensione, accumuli destabilizzanti di tali sistemi d’arma. Le direttive concordate in tali sedi vengono poi recepite dall’U.E. tramite lo strumento del Regolamento. La Farnesina partecipa all’apposito organismo interministeriale italiano incaricato di procedere al rilascio, oppure al diniego, delle autorizzazioni all’esportazione di beni “a duplice uso” di carattere “sensibile”.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *