Indagine conoscitiva sulle violazioni dei Diritti Umani nel mondo

In merito ai rom in Italia, Amnesty International ha lanciato un’azione internazionale che riguarda l’aspetto dello sgombero forzato al quale sono sottoposte alcune comunità rom anche qui, a Roma. La nostra azione, infatti, si concentra soprattutto sul Piano nomadi attuato nella capitale.

Lo sgombero forzato è una violazione del diritto internazionale, dei diritti umani. In particolare, manca l’elemento della consultazione. Il presidente ha spiegato molto bene come alcune famiglie vengono mandate via senza che venga offerta loro un’alternativa, ma soprattutto senza neanche una preparazione.

È importante, quando si vuole utilizzare un’area e preparare cambiamenti, che le persone che ci vivono siano adeguatamente coinvolte, nel rispetto della dignità umana. La dignità umana è sempre il cuore dei diritti umani e riguarda ogni singola persona. Non possiamo ragionare solo in termini urbanistici di dove spostiamo i gruppi; ogni singola persona e famiglia deve essere coinvolta, ascoltata e rispettata nella sua dignità.

La discriminazione dei rom riguarda anche altri Paesi europei, come abbiamo ricordato, dove esistono problematiche diverse, come la scolarizzazione in scuole particolari per i bambini rom, senza valutare le loro capacità: sono semplicemente discriminazioni scolastiche a svantaggio di tali bambini. Questa è un’azione che riguarda, per esempio, la Repubblica Ceca e la Slovacchia.

Amnesty International, in relazione a rom e sinti, analizza la violazione di determinati diritti molto precisi. Elabora e pubblica rapporti di ricerca su questo tema, sempre mettendo al centro la dignità umana.

Riteniamo che nella definizione dei diritti umani la dignità umana abbia un valore fondamentale, così come stabilito dalla Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948, in base alla quale tutti gli esseri umani nascono uguali in dignità e diritti.

Tale dichiarazione contiene trenta diritti, non sono solo quelli che nel periodo successivo alla guerra sono stati in primo piano in Occidente, ossia i diritti civili e politici, ma anche quelli economici, sociali e culturali. È a questa dichiarazione che ci riferiamo quando parliamo di diritti umani.

I diritti umani sono interdipendenti e universali. L’interdipendenza tra diritti sociali, economici, civili e politici è ormai riconosciuta a livello globale, anche se durante la Guerra fredda il blocco occidentale attribuiva maggior valore ai cosiddetti diritti di libertà, mentre quello orientale, o comunista, l’attribuiva ai diritti economici.

Al giorno d’oggi, i diritti umani sono tutti i diritti umani e devono essere garantiti a tutte le persone. A proposito dell’attività delle aziende, quando nel 1984 sono morte migliaia di persone dopo il disastro di Bhopal, a causa di una fabbrica dove non venivano utilizzate le stesse procedure di sicurezza che la stessa multinazionale applicava negli Stati Uniti, va dunque accertata una responsabilità per tali morti.

Lo stesso vale per le persone che nel delta del Niger hanno perso la loro base vitale, perché il loro ambiente non permette più loro di coltivare il cibo. Il diritto all’alimentazione è un diritto umano ed è equivalente sicuramente al diritto all’integrità fisica, perché anche la salute riguarda l’integrità fisica.

Per quanto riguarda la libertà religiosa, è anch’essa stabilita nella Dichiarazione universale dei diritti umani e fa senz’altro parte dei diritti universali.

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