Al termine di una lunga serie di audizioni, la I Commissione “Affari Costituzionali” della Camera dei Deputati ha approvato il documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sulle autorità amministrative indipendenti.
Avviata nel 2010, l’indagine si è articolata in ventuno sedute, nel corso delle quali sono intervenuti, tra gli altri, i Presidenti delle Autorità, esperti della materia – anche del mondo accademico – nonché rappresentanti di sindacati e associazioni.
Il documento offre spunti di riflessione ed indicazioni per un generale riordino del sistema italiano delle Autorità indipendenti, che traggono origine da numerosi interventi legislativi che si sono susseguiti nel tempo: in assenza di un disegno unitario, esse hanno poteri, organizzazione, prerogative assai diversi una dall’altra. In particolare, nel corso degli ultimi anni si è registrato un aumento del numero delle Autorithies (alcune delle quali trovano fondamento in precise disposizioni comunitarie) e un ampliamento delle competenze ad esse attribuite: vedi, da ultimo il decreto legge Salva Italia. Si pone in generale anche un problema di incrementare le forme di collaborazione tra le diverse Autorità anche al fine di evitare sovrapposizioni e duplicazioni (vedi in particolare le competenze concorrenti dell’Antitrust con quelle della Banca d’Italia e dell’Autorità garante delle comunicazioni).
Le Autorità sono organi amministrativi: il legislatore sceglie di affidare ad esse, caratterizzate da indipendenza dal potere esecutivo, compiti di varia natura che potrebbero essere affidati anche alla pubblica amministrazione ordinaria. Alcune di esse hanno importanti compiti di regolamentazione, cioè approvano norme generali (regolamenti o atti amministrativi generali) per i soggetti che svolgono una specifica attività. Altre hanno in prevalenza il compito di vigilare sul rispetto delle regole e di irrogare sanzioni. In via generale, è previsto anche il potere di formulare proposte nel settore di loro competenza.
L’assenza di una responsabilità politica in senso stretto delle Autorità risulta compensata da una serie di garanzie previste dall’ordinamento (trasparenza dei processi decisionali, contraddittorio con i soggetti coinvolti, controllo dell’autorità giudiziaria sulle decisioni assunte etc).
Nelle considerazioni conclusive dell’indagine, trova spazio la questione, ampiamente dibattuta, del potere delle Autorità di emanare norme generali e astratte: a questo proposito, si propone il rafforzamento delle garanzie procedurali, quali il notice and comment, la motivazione rafforzata degli atti, la revisione periodica delle delibere, AIR e VIR, “come parziale correttivo alla sostanziale indipendenza dei regolamenti delle autorità indipendenti adottati in carenza di norme primarie di indirizzo”.
Il documento è strutturato come segue: il quadro normativo vigente (in particolare, la questione dei poteri delle AI; la disciplina delle modalità di nomina e il mandato dei vertici; l’autonomia finanziaria, contabile e organizzativa); la posizione delle Autorità rispetto all’organizzazione dei poteri dello Stato e ai diversi livelli di governo (i rapporti con il Parlamento e il governo, con le regioni e gli enti locali, con le altre Autorità indipendenti, con l’Unione Europea); il controllo giurisdizionale sugli atti delle Autorità.
Il documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sulle autorità amministrative indipendenti è liberamente consultabile »