Il corridoio Adriatico-Baltico come occasione per una riforma

corridoio 

 

L’Europa ha inserito la realizzazione di un corridoio tra la zona adriatica e quella baltica tra le priorità infrastrutturali. L’Italia è pronta a cogliere questa opportunità? 

Alessandro Viotto, dell’Istituto Bruno Leoni, ha pubblicato un focus da cui si evince che l’Italia può diventare una piattaforma logistica competitiva se adotterà una serie di misure. Anzitutto, “la procedura delle concessioni portuali deve, necessariamente, essere legata a una gara ad evidenza pubblica”.

Inoltre occorre ripensare il contesto normativo all’interno del quale i porti sono regolati:

  1. bisogna eliminare gli ostacoli all’accesso;
  2. favorire l’intreccio tra le attività portuali, il trasporto delle merci e i sistemi logistici retroportuali, costituendo così vere e proprie ‘catene logistiche’;
  3. eliminare gli aiuti di Stato indiretti.

Tutto ciò non è però sufficiente se non si garantisce una migliore integrazione dei porti nei sistemi trasportistici, e questo presuppone “la realizzazione di una vera e propria liberalizzazione del trasporto ferroviario sia nel settore merci sia in quello passeggeri”.

Un ruolo fondamentale, in tal senso, spetterà alla costituenda Autorità dei trasporti.

Leggi il Focus di Alessandro Viotto, “Il corridoio Baltico-Adriatico come occasione per una riforma”.

 

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