Il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite

Il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite
Il Consiglio dei Diritti Umani è un organo intergovernativo istituito nel marzo 2006 con la risoluzione 60/251 dell’Assemblea Generale per promuovere il rispetto universale dei diritti dell’uomo, intervenire in caso di loro violazione e coordinare l’attività delle Nazioni Unite in materia.

Esso sostituisce la Commissione dei Diritti Umani del 1946, al fine di rimediare ad alcune criticità emerse durante il lavoro della Commissione e di assicurare una maggiore efficacia e autorevolezza all’attività delle Nazioni Unite in materia di diritti umani. La sede del Consiglio si trova a Ginevra.

Il nuovo organismo è stato istituito con il voto favorevole di 170 Paesi, tre astensioni e quattro voti contrari, tra i quali va segnalato quello degli Stati Uniti, che chiedevano l’inserimento di una clausola che vietasse esplicitamente ai Paesi oggetto di sanzioni ONU di entrare nel Consiglio.

Il Consiglio è un organo sussidiario dell’Assemblea Generale aperto a tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite e composto da 47 Stati, eletti dall’Assemblea Generale per un periodo di tre anni, secondo un principio di equa rappresentanza geografica.

Attualmente, i 47 componenti del Consiglio sono: Angola, Arabia Saudita, Austria, Bangladesh, Belgio, Benin, Botswana, Burkina Faso, Camerun, Cile, Cina, Congo, Costa Rica, Cuba, Gibuti, Ecuador, Filippine, Giordania, Guatemala, India, Indonesia, Italia, Kuwait, Kirghizistan, Libia, Malaysia, Maldive, Mauritania, Mauritius, Messico, Nigeria, Norvegia, Perù, Polonia, Qatar, Repubblica Ceca, Repubblica di Moldova, Romania, Federazione Russa, Senegal, Spagna, Svizzera, Thailandia, Uganda, Ungheria, USA, Uruguay.

Gli Stati sono divisi in 5 gruppi regionali, ognuno dei quali esprime un numero fisso di componenti del Consiglio: Africa (13), Asia (13), Europa dell’est (6), America Latina e Caraibi (8), Europa occidentale e altri Stati (7).

Il gruppo dell’Europa occidentale e altri Stati comprende: Andorra, Australia, Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Irlanda, Israele, Italia, Liechtenstein, Lussemburgo, Malta, Monaco, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, San Marino, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, USA. L’elenco di tutti i gruppi regionali è disponibile all’indirizzo http://www.un.org/depts/DGACM/RegionalGroups.shtml.

Ogni anno è previsto un ricambio parziale di circa un terzo dei componenti del Consiglio. Inoltre, nessuno Stato può essere eletto per più di due mandati consecutivi. L’Italia, già membro del Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite per il triennio 2007-2010, è stata riconfermata, il 20 maggio 2011, per il triennio 2011-2014.

Il Consiglio è attualmente presieduto dall’uruguaiana Laura Dupuy Lasserre (2011-2012).

I precedenti Presidenti del Consiglio dei Diritti Umani sono stati: Sihasak Phuangketkeow (2010-2011, Thailandia), Alex Van Meeuwen (2009-2010, Belgio), Martin Ihoeghian Uhomoibhi (2008-2009, Nigeria), Doru Romulus Costea (2007-2008, Romania), Luis Alfonso de Alba (2006-2007, Messico).

Il Presidente e i quattro vice-presidenti (uno dei quali ha anche la funzione di relatore) costituiscono il bureau del Consiglio e si occupano di questioni procedurali e organizzative. Essi sono eletti ogni anno tra i rappresentanti dei 47 paesi, seguendo un criterio di rotazione geografica e non possono essere immediatamente rieletti alla stessa carica. Ognuno dei cinque componenti del bureau è espressione di un diverso gruppo regionale.

Nelle sue attività, il Consiglio è affiancato da un Comitato Consultivo (Advisory Committee), composto da 18 esperti in diritti umani, che fornisce assistenza e consulenza anche attraverso la produzione di studi e ricerche.

I membri del Comitato sono eletti dal Consiglio in base al principio di equa rappresentanza geografica, restano in carica per tre anni e possono essere rieletti una sola volta. Anche per il Comitato è previsto un ricambio parziale dei membri ogni anno.

La risoluzione istitutiva attribuisce numerosi compiti al Consiglio (artt. 2-6). Oltre alle funzioni di promozione universale e difesa dei diritti dell’uomo, di sviluppo del diritto internazionale e coordinamento dell’attività delle Nazioni Unite in materia e di esame delle violazioni sistematiche dei diritti dell’uomo, il Consiglio può rivolgere raccomandazioni e fornire assistenza tecnica agli Stati. È prevista anche la possibilità, in caso di violazioni gravi e sistematiche dei diritti umani da parte di uno Stato membro del Consiglio, di decretarne la sospensione dal Consiglio, con il voto favorevole della maggioranza di due terzi dell’Assemblea Generale.

Il Consiglio si riunisce ogni anno per almeno tre sessioni ordinarie e può tenere sessioni straordinarie su richiesta di uno dei suoi membri, sostenuta da almeno un terzo dei componenti.

L’ordine del giorno del Consiglio prevede, in ogni sessione, i seguenti punti: I) questioni organizzative e procedurali; II) rapporti dell’Alto Commissario per i diritti umani, del relativo Ufficio (OHCHR) e del Segretario Generale; III) promozione e protezione dei diritti umani (incluso il diritto allo sviluppo); IV) situazioni dei diritti umani che richiedono l’attenzione del Consiglio; V) organi e meccanismi di difesa dei diritti umani; VI) esame periodico universale; VII) situazione dei diritti umani in “Palestina e negli altri territori arabi occupati”; VIII) follow up e applicazione della Dichiarazione e del Programma di azione di Vienna; IX) razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e forme connesse di intolleranza, seguito e applicazione della Dichiarazione e del Programma di azione di Durban; X) assistenza tecnica e capacity building.

Durante le sessioni, il Consiglio esamina numerose questioni relative ai diritti umani e adotta risoluzioni, decisioni e dichiarazioni del Presidente. Alle sessioni del Consiglio possono partecipare, in qualità di osservatori, anche gli Stati non membri del Consiglio, le agenzie specializzate, le istituzioni nazionali per la tutela dei diritti umani e le organizzazioni non governative con status consultivo presso il Consiglio Economico e Sociale.

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