Dopo l’approvazione della Camera le Associazioni delle professioni non ordinistiche chiedono di accelerare i tempi
“Senza dubbio un grande passo in avanti che da maggiore valore al mondo associativo e di questo va dato merito al Colap, Coordinamento nazionale delle Associazioni costituito proprio per il raggiungimento di tale scopo, anche se per gioire definitivamente dobbiamo attendere l’approvazione da parte del Senato” questo il primo commento di Riccardo Alemanno, Presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi (INT) e Vice Presidente del Comitato scientifico del Colap.
Alemanno poi sottolinea ” Una Legge che da più valore alle Associazioni ed ai loro iscritti, ma che evidenzia come l’attività professionale possa essere svolta liberamente anche al di fuori del circuito associativo, libertà di esercizio fondamentale per dare impulso al mercato del lavoro.
I tributaristi che, avendone i requisiti, decidono volontariamente di iscriversi all’INT offrono un valore aggiunto all’utenza sottoponendosi a regole precise che vanno dall’obbligo di polizza assicurativa di r.c. verso terzi all’aggiornamento professionale obbligatorio.
In più l’Associazione, ai sensi della Legge approvata alla Camera, potrà rilasciare un attestato di competenza spendibile sul mercato interno ed estero. Pertanto anche per l’INT un maggiore riconoscimento del valore aggregativo e di controllo, che però, indipendentemente dagli obblighi normativi, esercitiamo ed abbiamo, negli anni, sempre esercitato con grande serietà.”
E Giuseppe Lupoi, presidente del Colap, aggiunge: “La Camera approvando la legge sulle associazioni professionali ha chiuso la prima parte di un iter parlamentare avviato, nella presente legislatura, da ben 3 anni.
Le idee, se giuste, prima o poi passano, occorre solo avere pazienza, determinazione e dei buoni partner. Noi abbiamo saputo attendere (ben 13 anni!), lottare e abbiamo avuto l’onore di poterci confrontare con politici di calibro, seri e professionali”.
Gli fa eco Giorgio Berloffa, presidente di Cna professioni. “Chiediamo che adesso il provvedimento venga approvato velocemente al Senato, senza alcuna modifica, perché altrimenti dovrebbe tornare in seconda lettura alla Camera, e in questo caso non la finiremmo più”.
di Luigi Berliri, mondoprofessionisti.eu