Sanzioni sempre più dure nei confronti del regime di Bashar Al Assad. Il messaggio: «La crisi siriana è una minaccia per la pace e la sicurezza internazionale».
La comunità internazionale deve assumersi «cinque impegni» precisi nei confronti della Siria, fra cui sanzioni sempre più dure nei confronti del regime di Bashar Al Assad e aiuti concreti per la popolazione stremata dalla guerra civile. Questo, in sintesi, il contenuto dell’intervento con cui il presidente francese Francois Hollande ha aperto venerdì mattina i lavori del terzo summit degli ‘Amici della Siria.
Con un messaggio diretto ai russi, che boicottano la riunione odierna in nome della non ingerenza nelle questioni interne siriane, Hollande ha fatto notare che la crisi siriana è diventata una «minaccia per la pace e la sicurezza internazionale».
«Mi rivolgo a chi non è presente – ha dichiarato Hollande davanti alla platea gremita di un centinaio di delegazioni fra paesi arabi e occidentali – siamo arrivati a un punto della crisi siriana in cui non è più discutibile che sia diventata una minaccia per la pace e la sicurezza internazionale».
Poi l’inquilino dell’Eliseo ha elencato i cinque punti del suo piano. Primo: i crimini commessi dal regime di Damasco non resteranno impuniti e i responsabili saranno giudicati dalla Corte penale internazionale. Secondo: la comunità internazionale dovrà rafforzare le sanzioni già in atto contro i «responsabili delle atrocità».
Sarà inoltre necessario, ha proseguito Hollande, aumentare il sostegno all’opposizione democratica soprattutto attraverso i diversi mezzi di comunicazione. Il quarto pilastro dell’azione internazionale proposta dai francesi consiste nell’organizzazione di un sistema di aiuti umanitari efficaci per andare a sostegno delle popolazioni colpite. Infine la promessa che la comunità internazionale aiuterà il popolo siriano a ricostruire il paese dopo il conflitto.