Children’s tour. I dati del primo osservatorio nazionale sul turismo giovanile

Il mercato dei bambini e ragazzi che viaggiano senza genitori

Il mercato dei bambini che viaggiano senza genitori interessa il 28% delle famiglie intervistate: in questi nuclei almeno uno dei figli non ancora diciottenne ha fatto una vacanza senza famiglia o una gita di più giorni con la scuola. Il dato percentuale corrisponde a circa 770 mila famiglie, la maggioranza delle quali si trova in Lombardia. Il più delle vacanze svolte al di fuori del contesto familiare è realizzato con la scuola oppure con organizzazioni che propongono campi residenziali: queste due tipologie vedono coinvolti rispettivamente circa 300 mila e 230 mila famiglie nelle regioni considerate; le vacanze studio hanno un’incidenza molto marginale, solo il 3%. Su un totale di 1.055 minorenni coinvolti, l’8% è andato in gita, il 7% ha fatto un campo residenziale, il 5% è partito con nuclei di adulti diversi dai genitori, e il 2% ha fatto un viaggio-studio o una vacanza non organizzata con propri amici. Nonostante le incidenze piuttosto basse, se si rapportano i dati alla popolazione, si rileva che il mercato esprime una potenzialità di 320 mila ragazzi per il turismo scolastico e di 275 mila per i soggiorni organizzati come vacanza. Escludendo dalla valutazione il turismo scolastico, sono le parrocchie e altre organizzazioni religiose a cui si domanda prevalentemente il compito di gestire i propri ragazzi. Hanno un discreto riscontro i campi sportivi organizzati da società o associazioni sportive per l’avvio a specifiche discipline sportive o per allenamento e i soggiorni di tipo educativo e esperienziale organizzati da enti e associazioni laiche, come WWF, Legambiente, ecc. I soggiorni organizzati da CRAL aziendali o dai Comuni di residenza hanno un ruolo marginale. Nel 2010 circa 180 mila ragazzi sono partiti per un campo estivo organizzato da parrocchie o associazioni religiose. Si tratta di una cifra molto elevata, soprattutto se confrontata con quanti sono stati coinvolti in “vacanze sportive”, al secondo posto, appena 43 mila famiglie e 50 mila ragazzi. Sono ancora pochi i bambini/ragazzi che viaggiano senza genitori, però quelli che lo fanno iniziano decisamente presto. L’età media per iniziare a viaggiare da soli cambia in funzione del tipo di accompagnatore: 10 anni quando le vacanze sono con altri adulti, diversi dai genitori; 10 anni e mezzo per partecipare ai campi residenziali; 15 anni per le vacanze studio e viaggi coi coetanei.

I gruppi giovanili organizzati rappresentano una interessante fonte per l’indotto del territorio visitato, infatti oltre a svolgere attività sportive (8%), fanno gite (6%) e visitano città e aree di interesse storico e archeologico (4%) e aree verdi/protette (3%). La conoscenza del territorio rappresenta oltre che un valore educativo, anche una potenziale forma di promozione dato che con l’innalzarsi dell’età i ragazzi intervengono con maggiore carisma sulla concertazione familiare per la decisione della destinazione.

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