Intendo confermare il mio impegno a proseguire e concludere tutte le attività del Piano Nazionale contro la violenza di genere e ritengo altresì indispensabile avviare, da subito, il monitoraggio sull’andamento delle attività del Piano, da realizzarsi mediante il Comitato previsto dal Piano stesso e già istituito, composto da rappresentanti delle amministrazioni statali coinvolte, delle Regioni e delle autonomie locali. Il monitoraggio permetterà di acquisire una conoscenza completa delle azioni e degli interventi di contrasto alla violenza posti in essere sul territorio nazionale, favorendo l’individuazione di possibili sinergie tra i soggetti impegnati nell’erogazione di servizi. Obiettivo possibile è razionalizzare l’utilizzo delle risorse finalizzandole all’erogazione di maggiori e migliori servizi alle vittime di violenza di genere ed ai loro figli. Le risultanze del monitoraggio permetteranno altresì di iniziare i lavori per la predisposizione del II Piano nazionale. Fondamentale è l’intesa, in tale ambito, con il Ministero della Giustizia, per i risvolti di loro competenza. In questa prospettiva, intendo altresì attivare una interlocuzione con le Regioni, gli Enti Locali e le Associazioni rappresentative per rendere più sinergici gli interventi realizzati da soggetti diversi del pubblico e del privato sociale, con l’obiettivo di liberare risorse da utilizzare per assicurare la continuità dei servizi offerti dai centri antiviolenza esistenti e l’apertura di nuove strutture. Per questa seconda finalità, con particolare riferimento alle Regioni Obiettivo Convergenza, ritengo di avviare un’iniziativa di indirizzo finalizzata al migliore utilizzo delle risorse comunitarie.
Esistono infine forme di violenza o di istigazione alla medesima che sono connesse a fenomeni mediatici ed informatici che non possiamo sottovalutare. L’idea di un progetto educativo per contrastare l’immagine mercificata della donna, anche attraverso la televisione, non mi trova affatto indifferente. Non sto parlando di censure, ma di educazione oggettiva e consapevolezza. Penso all’introduzione di gender mainstream nei progetti educativi al fine di monitorare che i messaggi, trasmissioni, pubblicità e testi scolastici siano il più possibile gender correct. Il contrasto all’utilizzo del corpo femminile come strumento pubblicitario, anche attraverso l’uso di siti internet che denuncino di volta in volta l’utilizzo inaccettabile del corpo femminile, è altro profilo da considerare. Restituiamo una dignità al mondo femminile spesso, troppo spesso, rinchiuso dentro un copione che tende al compiacimento del mondo maschile.
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Un particolare presidio sarà garantito anche sul tema della violenza contro i minori (bambini e bambine) a difesa della loro integrità fisica e psichica. La tutela dell’infanzia costituisce un aspetto fondamentale del mio mandato, in continuità con il passato. L’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile, organismo che costituisce il cuore dell’attività del Dipartimento in materia di protezione dei minori dall’abuso e dallo sfruttamento sessuale, è costantemente impegnato nello studio del fenomeno con un approccio rigoroso e scientifico. Tra le principali attività dell’Osservatorio, rileva l’acquisizione di dati e informazioni a livello nazionale e internazionale e la promozione di studi e ricerche per la prevenzione e la repressione di abusi e sfruttamento sessuale, attraverso l’istituzione di una banca dati ad hoc. Il progetto esecutivo della banca dati va condiviso con altre Amministrazioni, che hanno già a disposizione dati significativi – parlo del Ministero dell’Interno e del Ministero della Giustizia. È mia intenzione rafforzare l’azione dell’Osservatorio, potenziandone le iniziative, attraverso la creazione di un meccanismo di rete di cui sarà fulcro – cito in questa occasione la collaborazione con il Comitato Interministeriale di Coordinamento per la lotta alla pedofilia e con la neo istituita Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza – e all’interno del Piano nazionale di prevenzione e contrasto dell’abuso e dello sfruttamento sessuale dei minori.
Sul piano della protezione dei minori vittime di crimini sessuali il Governo, attraverso il Dipartimento per le pari opportunità, intende sviluppare apposite Linee guida che individuino i livelli essenziali delle attività di protezione e sostegno educativo a favore dei minori vittime di abuso e sfruttamento sessuale, obiettivo stabilito nell’ambito del III Piano biennale sull’infanzia e l’adolescenza. Questo documento di indirizzo rappresenterà anche l’occasione per valorizzare l’esperienza acquista attraverso la realizzazione dei progetti di tutela psicofisica dei minori vittime di abuso e sfruttamento sessuale, che il Dipartimento è in procinto di finanziare attraverso un Avviso pubblico recentemente pubblicato. Il Dipartimento in quest’ambito intende supportare i progetti che dimostreranno una forte propensione all’integrazione fra i settori sociale, sanitario e giudiziario maggiormente coinvolti nella tutela dei minori abusati, e premiare l’innovatività delle azioni proposte nonché la trasferibilità delle stesse in territori e contesti diversi.
Infine, sono allo studio nuove progettualità ad esempio alla luce di tutte le problematiche connesse allo sviluppo, alla diffusione delle nuove tecnologie ed al loro più vario utilizzo, che si concentreranno anche sulla tutela dell’immagine del minore e sull’uso che di questa viene fatto. In linea con quanto previsto dalla nuova Direttiva Europea in materia, particolare attenzione sarà riservata alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno dell’abuso e dello sfruttamento sessuale sotto il duplice aspetto della tutela del minore vittima e del recupero degli autori di reato, valutando l’opportunità di riservare anche alla formazione degli operatori lo spazio che merita.