Amnesty International denuncia la crudeltà del governo di Bashar Al-Assad contro le opposizioni
Le Monde ha reso noto il rapporto 2011 di Amnesty International nel quale viene accusato il regime del presidente siriano Bashar Al-Assad di torturare e uccidere i detenuti e in manifestanti arrestati durante le proteste di quest’ultimo anno.
TORTURE DIFFUSE – Amnesty International ha illustrato in maniera dettagliata come l’esercito fedele al presidente Assad uccida i manifestanti pacifici ed imprigioni gli oppositori politici torturandoli e “dimenticandoli” in carcere.
Secondo l’organizzazione umanitaria questi reati sono a tutti gli effetti dei crimini contro l’umanità. Amnesty International ha anche raccontato alcuni casi come quello di un uomo di Banias imprigionato per tre giorni, picchiato, spogliato e costretto a leccare da terra il suo sangue.
REPRESSIONE – A Homs, invece, la polizia ha consegnato alla famiglia il corpo di Tarek Ziad Abd Al-Qader, arrestato lo scorso 29 aprile e morto durante la detenzione. I familiari hanno denunciato come il loro congiunto avesse numerose cicatrici dovute all’elettroshock e a colpi inferti con un coltello. Amnesty ha voluto denunciare anche il tentativo del regime di reprimere con violenza le proteste, citando anche le percorsse subìte dai genitori di Malek Jandali, pianista siriano membro dell’opposizione e residente negli Usa.
PAGANO ANCHE I BAMBINI – La repressione non risparmia neanche i bambini. Amnesty cita la storia di Mohammed Al-Moulaa Issa, 14 anni, colpito con violenza dalle forze fedeli alla presidenza in quanto si era rifiutato di partecipare a una manifestazione a sostegno del regime. Le Nazioni Unite hanno hanno denunciato queste violenze già negli scorsi mesi sottolineando come siano morti oltre 500 bambini dall’inizio delle violenze. Inoltre ormai sono centinaia gli adolescenti arrestati e torturati oltre a tutti quelli che non possono più andare a scuola visto il blocco delle lezioni in molte zone del Paese. Beaucoup d’adolescents sont arrêtés et torturés, sans compter tous les enfants dont la scolarité a été interrompue par les violences qui sévissent depuis quatorze mois dans le pays.
L’INDIGNAZIONE DELL’ONU – Amnesty International ha anche sottolineato come il Governo non abbia mai voluto dare il via a inchieste indipendenti sugli assassini “illegali”, le torture e le violazioni dei diritti umani compiuti dall’inizio delle proteste. Lo scorso 13 febbraio l’alto commissario Onu per i diritti umani, Navy Pillay, aveva denunciato come il governo siriano appoggasse e nascondesse reiterate violenze nei confronti di oppositori e giovani.