Siria, massacro dell’esercito a Hula “110 civili uccisi, metà sono bambini”

Siria-Hula La strage, nella provincia di Homs, denunciata del Consiglio nazionale siriano, che chiede un consiglio straordinario delll’Onu: “Truppe governative hanno attaccato la città con le bombe. Sterminate intere famiglie”. Conferme anche dall’Osservatorio siriano per i diritti umani. Il segretario della Nazioni unite Ban Ki-Moon: “Nel paese si è instaurata una “forza terrorista”.

Almeno 110 civili sono stati uccisi a Hula, nella provincia siriana di Homs, dalle forze fedeli al presidente Bashar al-Assad. 

La conferma che si sia trattato di un attacco dell’esercito è arrivata dal capo degli osservatori dell’Onu, il generale Robert Mood, che ha condannato oggi come “un brutale tragedia”, il massacro. 

Gli osservatori, ha detto, “hanno confermato (…) l’impiego dei cannoni dei carri armati”. Sarebbero oltre 92 le persone uccise, tra cui 32 bambini al di sotto dei dieci anni, secondo un bilancio degli stessi osservatori.

Il bilancio delle vittime però è ancora incerto. Il Consiglio Nazionale Siriano riferisce che “la metà sono bambini” e chiede una riunione d’urgenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu per “determinare le responsabilità del massacro”. Secondo l’opposizione, citata dalla Bbc, l’esercito ha bombardato e attaccato la città, dove si sta dirigendo un team di osservatori Onu della missione in Siria (UNSMIS).

“A Hula 110 civili sono stati uccisi dalle forze del regime siriano. Alcune vittime sono morte a causa dei bombardamenti di artiglieria mentre altre, tra le quali intere famiglie, sono state massacrate”, afferma Bassma Kosmani, responsabile delle relazioni esterne del Cns. In precedenza, i comitati di coordinamento locali degli attivisti anti-regime e l’Osservatorio siriano per i diritti umani, avevano parlato di almeno 90 morti e circa 300 feriti nell’attacco delle forze governative. “Il massacro è stato commesso dalle forze dell’esercito regolare siriano”, denuncia il Cns che accusa gli osservatori dell’Onu presenti nel paese di essere “rimasti in silenzio” di fronte a quest’ennesima strage. Gli osservatori Onu confermano di aver contato 92 corpi, tra cui 32 bambini.

Proprio sulle continue violenze in Siria è intervenuto il segretario dell’Onu Ban Ki-Moon al Consiglio di sicurezza. Il numero crescente di attentati dinamitardi 2in Siria, a Damasco, Aleppo, Hama e Idlib, indicano che nel paese si è installata una “forza terrorista”, che può “minare un possibile accordo” tra governo e oppositori, si legge nella missiva inviata dal segretario dell’Onu Ban Ki-Moon al Consiglio di sicurezza, pubblicata dai media Usa. Nel documento si sottolinea che dall’inizio della tregua, il 12 aprile scorso, ci sono stati “solo piccoli progressi” e che nel paese permane una situazione di “tensione e paura”.

Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha condannato con fermezza l’esecrabile strage di civili condotta dalle forze di sicurezza siriane ad Hula, tornando a chiedere l’immediata applicazione del piano di pace previsto dalla risoluzione 2043 del Consiglio di Sicurezza, a cominciare dall’assoluta cessazione delle violenze e dal libero ingresso in Siria delle organizzazioni umanitarie per fornire assistenza alla popolazione vittima della repressione.

Stefano Pedica, vice presidente della commissione Esteri al Senato, ha annunciato un’interrogazione al Governo: “E’ inaccettabile – ha detto – che i crimini commessi dal regime di Bashar al-Assad debbano continuare nell’indifferenza dell’Europa e del mondo. Spendiamo milioni di euro, in Italia, a sostenere missioni inutili e di guerra, come in Afghanistan, o cercando di finanziare programmi bellici come l’ F-35, e ci riduciamo a mandare qualche osservatore ad assistere al massacro di bimbi. Assad è un criminale che dovrebbe essere giudicato dal Tribunale dell’Aja”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *