Imu: gettito prima casa equivale a Ici

palazzi Il gettito complessivo stimato derivante dall’Imu sulla prima casa “é di circa 3,4 miliardi di euro, sostanzialmente equivalente a quello dell’Ici sull’abitazione principale” (circa 3 miliardi di euro).

Lo afferma il viceministro all’Economia, Vittorio Grilli durante il question time alla Camera dei Deputati. Grilli ricorda che l’Italia è il Paese con la più bassa tassazione della proprietà immobiliare tra i principali Paesi Ocse. Dai dati emerge che il prelievo immobiliare in Italia è assai inferiore rispetto ai principali Paesi avanzati.

Ha poi ricordato che l’abitazione principale è stata soggetta all’ICI – imposizione per corrispondente – dall’anno 1993 all’anno 2007 e solo con il decreto-legge n. 93 del 2008 è stata disposta la sua esenzione. La scelta ha determinato una singolarità del nostro sistema tributario rispetto a quello degli altri Paesi. In molti è previsto un trattamento preferenziale a favore dell’acquisto o della locazione della prima casa, ma in nessuno dei principali Paesi dell’OCSE vige una completa esenzione da fiscalità dell’abitazione principale.

Escludendosi le imposte sui trasferimenti immobiliari ed altre imposte straordinarie, nel 2009 l’incidenza del prelievo sugli immobili è risultato pari a circa lo 0,6% del Pil, a fronte di una media Ocse di circa l’ 1,1%. Valori superiori si rilevano per la Francia (2,4%), il Regno Unito (3,5%), il Canada e gli Stati Uniti (circa 3%), il Giappone (2,1%).

In nessuno di questi Paesi è esclusa la prima casa e sappiamo che la ricchezza immobiliare degli italiani è molto diffusa e rappresenta il 70 per cento del totale degli investimenti mobiliari e immobiliari degli italiani. Quindi, la tassazione della prima casa, pur con le mitigazioni stabilite dalla disciplina IMU, esprime poi uno dei punti cardine del nostro sistema federale. Il gettito che ne deriva, quello della prima casa, è destinato ai comuni ed alla copertura degli oneri per servizi indivisibili di cui usufruisce, in primo luogo, chi con l’abitazione principale risiede in un determinato comune.

Il prelievo della prima casa offre poi ai comuni un’importante leva di autonomia fiscale, in quanto gli stessi possono manovrare, aumentando o diminuendo fino a 0,2 punti percentuali, l’aliquota dello 0,4 per cento. Si aggiunga poi che per l’IMU sull’abitazione principale non è prevista riserva di imposta a favore dello Stato. Il comune, perciò, può destinare l’intero gettito relativo a tale immobile al finanziamento dei propri servizi.

In merito alla possibilità di esonerare dall’IMU la cd. prima casa, si deve osservare che, in base alla disciplina della manovra di fine 2011, i comuni, nell’esercizio della propria potestà regolamentare, possono disporre incrementi della detrazione per abitazione principale, già pari dal punto di vista statale a 200 euro, fino alla concorrenza dell’imposta dovuta, esentando nei fatti l’immobile da imposizione.

Ricordo, come ultimo dato, che se guardiamo all’ICI che c’era fino al 2007, il gettito previsto da quella imposta era di circa tre miliardi di euro e la previsione per le entrate di questa IMU sulla prima casa è sostanzialmente equivalente e pari a 3,4 miliardi di euro, inoltre su circa 19,2 milioni di immobili, 14,6 milioni genereranno Imu e circa 4,6 milioni saranno esenti da tassazione per effetto dell’incidenza delle detrazioni.

 

 

 

 

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