Nella media del 2011 l’occupazione registra una variazione tendenziale positiva dello 0,4% (+95.000 unità). Il risultato sconta la differente dinamica della componente italiana e di quella straniera.
Tra il 2010 e il 2011 l’occupazione italiana diminuisce di 75.000 unità, a motivo del calo della sola componente maschile.
L’occupazione straniera aumenta di 170.000 unità, ma il tasso di occupazione scende dal 63,1% al 62,3% (dal 76,2% al 75,4% per gli uomini e dal 50,9% al 50,5 % per le donne).
Il tasso di occupazione complessivo si attesta al 56,9%, appena un decimo di punto al di sopra di quello del 2010. A livello territoriale, alla riduzione dell’indicatore nel Centro si accompagna il modesto incremento nel Nord e nel Mezzogiorno.
Nella media del 2011, il tasso di disoccupazione è pari all’8,4%, invariato rispetto a un anno prima. L’indicatore, rimasto stabile nel Centro, registra una lieve flessione nel Nord (dal 5,9% al 5,8%) e una contenuta crescita nel Mezzogiorno (dal 13,4% al 13,6%).
Il tasso di disoccupazione aumenta per la componente straniera, passando dall’11,6% del 2010 all’12,1% del 2011. L’indicatore diminuisce per gli uomini dal 10,4% al 10,2%; sale per le donne dal 13,3% al 14,5%.
Il tasso di disoccupazione giovanile cresce di 1,3 punti percentuali, portandosi, nella media del 2011, al 29,1%, con un massimo del 44,6% per le giovani donne residenti nel Mezzogiorno.
Il numero degli inattivi tra 15 e 64 anni rimane sostanzialmente stabile su base annua, a sintesi del calo della componente italiana (-84.000 unità) e dell’ulteriore crescita di quella straniera (+105.000 unità).
Tra gli inattivi, cresce il numero di quanti non cercano lavoro ma disponibili (+5,5%, pari a 73.000 unità) e di quanti cercano non attivamente (+4,3%, pari a 63.000 unità) mentre si riduce quello degli inattivi che non cercano e non disponibili a lavorare (-0,8%, pari a -100.000 unità).
Scarica i dati Istat sull’occupazione e la disoccupazione in Italia nel 2011