Per accedere ai rimborsi elettorali i partiti devono sottoporre i bilanci annuali, preventivi e consuntivi, alla Corte dei Conti. I beni immobili e mobili devono essere a loro intestati, donazioni superiori ai 5.000 euro devono essere rese pubbliche, tutte le risorse devono essere destinate in via esclusiva agli scopi del partito. Sono alcuni degli articoli del ddl Casini, presentato dal leader dell’Udc nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.
“Ho presentato il ddl a Bersani e Alfano e mi auguro che si trovi una corsia preferenziale su questo tema sia tra i partiti che appoggiano il governo, sia tra i partiti che non lo appoggiano – ha spiegato Casini – ma che hanno interesse al processo di trasparenza”. Il leader dell’Udc ha spiegato che il disegno di legge si ispira all’attuazione dell’articolo 49 della Costituzione, che dispone che tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente ai partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale. “Il modo migliore per l’attuazione dell’articolo 49 – ha commentato Casini – e’ fare una legge di attuazione dell’articolo; una democrazia senza partiti non puo’ esistere, se non funzionano e’ perche’ non sono democratici o trasparenti”.
Sette articoli per un disegno di legge che porti la trasparenza nel finanziamento dei partiti: la proposta di legge prevede che se i partiti vogliono accedere ai rimborsi elettorali, devono munirsi di statuti che recepiscono il metodo democratico e attribuisce alla Corte di Cassazione il compito di omologare gli statuti dei partiti che acquistano la personalita’ giuridica.
Il ddl prevede inoltre che i partiti cessano di vivere, ai fini dei rimborsi elettorali, se non presentano proprie liste alle elezioni politiche nazionali e europee. Con questa proposta di legge l’Udc vuole anche “rilanciare la formazione della classe dirigente” destinando a questa una quota pari almeno al 5% dei rimborsi ricevuti”. Casini si augura che “prima delle prossime amministrative questa proposta possa diventare legge”.
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