tratto daLa Stampa – 07/12/2011
Ricerca Eurispes e Telefono Azzurro
Nei programmi vorrebbero più spazio per sport, tecnologie e lingue straniere
Roma. Per gli adolescenti la scuola deve soprattutto preparare al mondo del lavoro (32,5%), far maturare (27,8%) e accrescere la loro cultura (26,6%). è quanto emerge dall’Indagine sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza 2011, realizzata dall’Eurispes e Telefono Azzurro, presentata oggi a Roma. Decisamente più marginali le risposte inerenti a: trasmissione di valori (5,9%), sviluppo del senso critico individuale (3,1%) e aiuto alla socializzazione (2,9%).
Quanto ai programmi scolastici, i ragazzi vorrebbero più spazio per sport (16,1%), attività pratiche (15,6%), studio dell’informatica e delle nuove tecnologie (13%) e lingue straniere (12,5%). Allo stesso tempo, però, vorrebbero anche sentirsi più partecipi della vita scolastica e avere più opportunità di indicare su quali temi desiderano soffermarsi (11,1%).
Il 7,8% vorrebbe più spazio per la musica, il 4,7% che si facesse una maggiore attività di prevenzione su temi quali bullismo o droghe, il 4,4% che fosse inserita nei programmi anche l’eduzione sessuale e il 3,6% vorrebbe meno nozionismo. Il 10,5% degli studenti non cambierebbe nulla: la scuola va bene così com’è.
Quasi un terzo degli adolescenti (29,3%) dichiara di sentirsi annoiato per la maggior parte del tempo trascorso a scuola, il 7,1% prova agitazione e il 2,6% addirittura infelicità. I “sentimenti negativi” raccolgono quindi nel complesso quasi il 40% delle indicazioni. Un dato che desta preoccupazione, anche a fronte di un quarto del campione che si è detto interessato (25,8%), a un quinto che si è detto sereno (20,4%) e al 5% che, invece, tra le mura scolastiche si diverte.
Gli studenti vorrebbero essere più partecipi della vita scolastica: infatti, l’84,7% chiede una scuola più aperta alle proposte e alle iniziative dei ragazzi e il 66% auspica un coinvolgimento degli studenti stessi nel fare lezione su alcune materie. Un altro dato interessante riguarda il 60,8% che lamenta un’istituzione scolastica troppo poco severa con i ragazzi violenti e non sufficientemente impegnata nel combattere le discriminazioni (58,8%).
Una minoranza tra i ragazzi indica invece come scuola ideale un luogo senza stranieri (10,7%) e senza simboli religiosi (18,2%). A preoccupare è tuttavia soprattutto la valutazione implicitamente data dagli studenti alla classe docente: dovendo immaginare una scuola ideale, il 59,1% dei ragazzi vorrebbe infatti insegnanti più preparati e più aggiornati.