tratto da Il Sole 24 Ore del 4 novembre 2011
di Giovanni Bazoli
Il passare del tempo mi rende sempre più convinto del privilegio straordinario di cui godiamo noi italiani, per il fatto che le generazioni da cui siamo stati preceduti nei secoli, nonché il Creatore, ci hanno consegnato un ambiente così permeato di bellezza e di poesia, così ricco di valori storici, culturali e artistici, che noi e i nostri figli, vivendo in tali luoghi, respiriamo e ci nutriamo di questi beni quasi senza rendercene conto. Un giorno, in modo quasi provocatorio, sostenni che tutti i soggetti economici con sede nel nostro Paese dovrebbero sentirsi obbligati a destinare una frazione degli utili alla difesa e alla valorizzazione di tale patrimonio.
Ma non è forse vero che proprio le nostre banche hanno sempre dimostrato una tale sensibilità? È infatti una nobile e consolidata prassi, scritta nella storia delle banche italiane, dall’Umanesimo al Novecento, a integrazione della loro funzione istituzionale di supporto allo sviluppo economico del Paese, quella di concorrere alla promozione civile e culturale della nazione, con una peculiare attenzione nei confronti del patrimonio artistico e culturale.
Intesa Sanpaolo ha dimostrato nel tempo il proprio impegno in tale senso. Ma ora, con questo nuovo progetto – che è stato condiviso dai suoi maggiori azionisti – ha fatto un passo ulteriore in tal senso, dando vita ad una vera e propria programmazione degli interventi in campo culturale, strutturata e scandita nel tempo. Ed è stato colto il 150° anniversario dell’Unità d’Italia come simbolico punto di riferimento delle iniziative del primo piano triennale, che renderà fruibili al pubblico, nelle sedi storiche del Gruppo, le collezioni di proprietà. Non si tratterà di un semplice processo di musealizzazione di opere d’arte e tanto meno di una apertura episodica e occasionale dei palazzi del Gruppo. L’intento è quello di aprire nel cuore delle città centri di elaborazione e di promozione culturale, luoghi vitali e spazi di bellezza, per contribuire alla rinascita delle città stesse.
Dopo Vicenza e Napoli, a Milano si compie il maggiore intervento in questa direzione. Il polo museale di Piazza Scala è un insieme di palazzi e giardini, tutti di proprietà della nostra banca, tutti di singolare bellezza e interesse architettonico e storico-civile, tutti fin qui pressoché sconosciuti: un quadrilatero nel cuore di Milano, che viene messo per sempre a disposizione del pubblico, della città e della nazione, insieme alle collezioni d’arte che vi sono ospitate. La singolarità straordinaria di questa iniziativa sta nel fatto che queste raccolte d’arte – per ora le collezioni dell’Ottocento appartenenti alla Fondazione Cariplo, e poi quelle del Novecento, tutte della nostra banca, che verranno esposte l’anno prossimo – sono presentate in perfetta corrispondenza storica e stilistica con gli ambienti e gli edifici che le ospitano.