Famiglie, contribuenti, imprese: dentro le novità del decreto Grilli: l’acconto di dicembre per gli immobili potrebbe slittare
ROMA — Un salasso da 11 miliardi all’anno. Tanto costeranno agli italiani le tasse sulla casa appena introdotte dal governo Monti. L’avvio dell’Imu garantisce da solo più di un terzo della manovra (30 miliardi di cui 20,1 per assicurare il pareggio di bilancio nel 2013), ma un forte contributo lo daranno anche l’aumento delle accise e la riforma delle pensioni.
Il rincaro di benzina e gasolio porterà 4,8 miliardi l’anno, mentre dalla previdenza arriveranno 3,8 miliardi già nel 2012 con il blocco dell’indicizzazione degli assegni, anche se a regime il risparmio garantito dalla nuova riforma sarà di ben 20 miliardi all’anno. Altra voce di peso nella manovra è il nuovo bollo titoli che frutterà 2,1 miliardi nel 2012 e 3,8 dal 2013, mentre la «tassa-bis» sullo scudo fiscale assicura 2,1 miliardi (e chi non paga perderà l’anonimato).
A pesare sulle tasche dei cittadini saranno anche le addizionali regionali Irpef, che l’anno prossimo costeranno 2,2 miliardi. Per non parlare dell’Iva, che potrebbe essere alzata a settembre 2012. Non è detto che l’aumento di due punti delle aliquote del 10 e del 21% scatti, ma in bilancio l’incasso è già previsto: 3,3 miliardi per il 2012. In alternativa c’è il taglio delle detrazioni fiscali: dall’una o dall’altra parte, in ogni caso, dovranno arrivare 13,1 miliardi nel 2013 e 16 nel 2014. Il pacchetto crescita vale poco più di 4 miliardi, di cui 3 assorbiti dagli sgravi Irap. Nel decreto, però, c’è anche il finanziamento di nuove spese, come le missioni di pace all’estero e i fondi per il trasporto locale.
A
Authority — Vengono snellite negli organi di amministrazione, ridotti in genere a tre membri, ma rafforzate nelle funzioni. L’Antitrust, ad esempio, potrà intervenire anche contro la pubblica amministrazione se un atto viola le leggi sulla concorrenza.
B
Benzina — La sorpresa forse più amara svelata dal testo definitivo del decreto. Per correggere i conti scatta un aumento delle accise su benzina e gasolio, che saliranno di 8,2 e 11,2 centesimi di euro al litro. Da subito.
C
Casa—Tra Imu e nuovi moltiplicatori delle rendite catastali, le imposte sugli immobili fanno la parte del leone nel decreto. La tassa sulla prima casa costerà 3,8 miliardi, quella su seconde e terze case comporterà un aggravio di 7,2 miliardi rispetto all’Ici attuale, il cui saldo per il 2011 (atteso entro il 16 dicembre) potrebbe slittare all’anno prossimo, dice il viceministro dell’Economia, Vittorio Grilli. Una boccata d’ossigeno ai consumi natalizi.
D
Donne—Forse le più penalizzate dalla riforma delle pensioni. Nel privato, dal 2012, dovranno lavorare almeno fino a 62 anni. In compenso, sarà più facile per loro l’ingresso sul mercato del lavoro, grazie all’aumento delle specifiche deduzioni Irap a favore delle imprese.
E
Ecobonus — Entrato nell’ultimo decreto del governo Berlusconi in forma “leggera”, poi sparito del tutto, l’incentivo fiscale per la riqualificazione energetica delle abitazioni è riemerso nel primo decreto Monti. Lo sgravio fiscale resta del 55% e sarà godibile in dieci anni. Confermato anche il bonus del 36% sulle ristrutturazioni edilizie.
G
Garanzia—Tutti si augurano che non ce ne sia bisogno, ma il governo mette le mani avanti ed assicura alle banche, in linea con gli accordi europei, la garanzia statale sui finanziamenti ricevuti dalla Banca d’Italia, fino al giugno 2012, per fronteggiare eventuali «gravi crisi di liquidità».
I
Irap — Uno sgravio fiscale doppio per le imprese, destinato a premiare l’occupazione. Dal 2012, infatti, le aziende potranno dedurre dall’imponibile Ires e Irpef la quota dell’Irap relativa al costo del lavoro. E nello stesso tempo aumentano le deduzioni forfettarie per chi occupa le donne ed i giovani con meno di 35 anni.
L
Liquidazioni — Dolori acuti per i supermanager a fine carriera, in attesa di buonuscite spesso milionarie. Per loro, la quota del Tfr che supera il milione di euro non sarà più sottoposta a tassazione separata, ma finirà nell’Irpef. E ci si pagherà un’imposta del 43%.
M
Maxiyacht — La nuova tassa sui ricchi colpirà l’uso di motoscafi e grandi barche, ma anche il possesso di areoplani da turismo e automobili di grossa cilindrata, a partire da 185 kw. Per le barche si pagherà una tassa di stazionamento nei porti, commisurata alla lunghezza dell’imbarcazione.
P
Pensioni—L’incubo, avveratosi, di parecchie generazioni di italiani. Dal 2012 tutti in pensione con almeno 42 anni e un mese di contributi (41 e un mese per le donne), oppure con un minimo di 66 anni di età, che scendono a 62 per le donne nel privato. Stop anche alla rivalutazione per l’inflazione di tutti gli assegni superiori a 935 euro mensili, anche se il governo, ha detto ieri sera il ministro Elsa Fornero, potrebbe aumentare la soglia.
R
Regioni — I governatori, a differenza del solito, protestano poco contro la manovra. Non ci sono per loro grandi tagli in vista (anche se Sicilia e Sardegna dovranno fare forti sacrifici, come le altre Regioni a statuto speciale), ed anzi arrivano soldi in più. Il livello massimo delle addizionali Irpef viene elevato dallo 0,9 all’ 1,24%. Il che significa, per i contribuenti, altri 2,2 miliardi di tasse in più da pagare.
T
Trasparenza—La nuova battaglia della guerra contro l’evasione parte da lì. Con l’uso della carota, insieme a quello del bastone: chi accetterà i pagamenti tracciabili avrà sconti e semplificazioni fiscali non indifferenti.
Z
Zero — Sono le riforme che non costano nulla al bilancio dello Stato, ma sono anche quelle sulle quali il governo scommette di più per rilanciare la crescita. La liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali, della vendita dei medicinali di fascia “C”, delle professioni e dei loro Ordini, del trasporto locale.