Il Ministro Speranza ha risposto durante il question time alla Camera riguardo alle iniziative che il Ministero della Salute ha programmato per assicurare un’adeguata programmazione e un efficace monitoraggio del Patto per la salute.
Infatti, la legge di bilancio del 2019 prevede un incremento delle risorse del fondo sanitario di 2 miliardi per il 2020 e di 1,5 miliardi per il 2021. Allo stesso tempo, l’accesso delle regioni a questo finanziamento è subordinato alla stipula di una specifica intesa per il Patto della salute in sede di Conferenza Stato-Regioni che contempli misure di programmazione e di miglioramento della qualità delle cure e dei servizi erogati, e anche di efficientamento dei costi.
Misure ambiziose che richiedono da parte dei soggetti istituzionali coinvolti un’articolata programmazione.
Inoltre, l’arco temporale di vigenza del redigendo Patto per la salute 2019-2021 non coincide con l’effettivo arco temporale di riferimento e non coincide, altresì, con l’arco finanziario e temporale sia della legge di bilancio per il 2019 sia della successiva, con il rischio di arrivare alla sottoscrizione di un Patto per la salute ab initio e con l’impossibilità di realizzarlo secondo una corretta programmazione
La mancata intesa sul Patto potrebbe non assicurare al fondo sanitario nazionale l’incremento di risorse di circa 3,5 miliardi di euro, come previsto dalla legge di bilancio per il 2019.
Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha risposto che: «ringrazio molto gli interroganti, che mi consentono di toccare un tema che ritengo di assoluto rilievo, e cioè la stipula del nuovo Patto per la salute. Si tratta del documento fondamentale con cui le regioni italiane e lo Stato costruiscono la programmazione per tre anni di vita del Servizio sanitario nazionale; è quindi un documento fondamentale ed è essenziale una relazione corretta tra istituzioni, proprio come quella che è in corso in questi giorni. Sto provando, da quando sono diventato Ministro, ad accelerare il più possibile questo percorso.
Il Patto per la salute doveva essere approvato entro il 31 marzo, stiamo costruendo un’accelerazione proprio in queste ore per approvarlo nel più breve tempo possibile.
Voglio ricordare che la base finanziaria del Patto per la salute è costituita sostanzialmente dalle poste che il Governo indica dentro la manovra di bilancio; e da questo punto di vista dobbiamo poter rivendicare, Parlamento e Governo tutti insieme, che si è di fronte ad un investimento molto, molto significativo. Si chiude definitivamente la stagione dei tagli al comparto salute, e si mettono 2 miliardi in legge di bilancio per il 2020, 1 miliardo e mezzo per il 2021.
Voglio ricordare a questo Parlamento nel Documento di economia e finanza si è detto 2 miliardi in più sulla salute e nella manovra ci sono esattamente 2 miliardi in più, con un atteggiamento di rigore, di serietà e di nuovo investimento sul comparto salute. Se a questi 2 miliardi sul Fondo sanitario nazionale si aggiungono i 2 miliardi sull’edilizia e sull’ammodernamento tecnologico e poi il mezzo miliardo a regime (555 milioni, questo costa l’abolizione del super ticket che sarà in vigore per tutti i cittadini italiani, nessuno pagherà mai più il super ticket dal 1° settembre), la fotografia è di un investimento molto robusto e molto significativo. E io mi auguro che il Patto per la salute possa essere sempre più lo strumento utile con cui Stato e Governo continuano con coraggio ad investire su un comparto decisivo della vita del nostro Paese».