Il piano Sblocco dei fondi europei. Tecnologia, giovani e apprendistato Pronti 3 miliardi per le imprese al Sud. I progetti Dalle Smart Cities all’ ipotesi di rifinanziare nel Meridione il credito di imposta per l’ assunzione di ricercatori
Per il Sud il governo offre un pacchetto di interventi da circa 3 miliardi di euro concentrati nel rilancio delle piccole e medie aziende. Si tratta di 532 milioni destinati al potenziamento dei distretti ad alta tecnologia, di 368 milioni per lo sviluppo di cluster tecnologici, 110 milioni per l’ imprenditoria giovanile, altri 1,3 miliardi per rafforzare il fondo di garanzia previsto dal salva Italia, incentivi da 5 mila euro per ogni apprendista assunto.
E poi forti agevolazioni fiscali (si parla del de minimis previsto dalla Commissione europea fino a un massimo di 200 mila euro di fatturato per micro-piccole aziende) e altri 160 milioni di euro di credito d’ imposta per lavoratori svantaggiati, 770 milioni per i contratti di sviluppo. Sono queste le principali proposte, condensate in dieci cartelle, che questa mattina al ministero del Lavoro il governo illustrerà alle parti sociali in occasione del previsto tavolo per il Sud «Impresa e lavoro» con Confindustria, Cgil-Cisl-Uil. Il documento è frutto della collaborazione tra i ministeri della Coesione territoriale, del Welfare, dello Sviluppo economico e dell’ Istruzione.
L’ obiettivo di base del confronto, viste le scarse risorse fresche disponibili, è quello di individuare gli strumenti operativi in grado di sbloccare velocemente i fondi europei che altrimenti si rischia di perdere. Nell’ incontro di oggi saranno anche individuate le Regioni che dovranno affrettare i termini per non far scadere i bandi e gli stanziamenti già assegnati.
L’ elenco degli interventi possibili è lunghissimo. Entro il 30 settembre il Miur ammetterà al finanziamento, per esempio, 17 progetti esecutivi per le Smart Cities and Communities (le cosiddette «città intelligenti») per le quali è previsto un plafond complessivo di 200 milioni di euro. Per i distretti ad alta tecnologia e i laboratori pubblico-privati sono stati messi sul piatto rispettivamente 282 milioni di euro e 107 per un totale di 389 milioni.
Altri 532 milioni sono disponibili per nuovi distretti: sono state presentate 193 proposte, di cui 42 approvate. Sia per i distretti che per i cluster (gruppi) bisogna però sbrigarsi: il termine di chiusura dei termini è fissato per il 28 settembre. Numerose le azioni per promuovere l’ apprendistato, che viene indicato come uno dei punti di forza nella riforma del mercato del lavoro voluta dal ministro Elsa Fornero. Sono stati programmati 40 milioni di euro per favorirne la diffusione: si parla di assunzioni per 16 mila giovani tra i 15 e i 29 anni mediante contributi alle imprese. Così come c’ è l’ ipotesi di realizzare 110 «botteghe di mestiere» finalizzate a formare oltre 3.000 giovani.
Con le parti sociali si discuterà anche della possibilità di rifinanziare, solo per il Sud, il credito di imposta per l’ assunzione di ricercatori già previsto dal decreto Crescita. Sempre che Bruxelles non abbia nulla da ridire.
Roberto Bagnoli, Corriere della Sera